04 – io credo – I am (io sono)

“Davvero hai scritto a te stesso un assegno da 10 milioni di dollari?”
“si”, risponde lui – “come servizi da attore. Ho dato a me stesso 5 anni, e l’ho datato festa del ringraziamento del 1995.”

[Jim Carrey]

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Si, vorrei!

La terza e ultima parte del diario di 5 minuti si chiama “I am”, io sono.

Insieme alle prime due “sono grato per” e “ cosa renderà oggi fantastico” chiudono il cerchio delle 3 cose più efficaci che io abbia mai provato negli ultimi 5 anni.

E te la racconto tramite Scott Adams, un autore di best seller che, pensa un pò, voleva ipnotizzare la gente.

Quando avevo 20 anni, stavo facendo un corso di ipnosi. Non so esattamente perchè, volevo diventare un ipnotista ed essere certificato. Mah, la gioventù.

Un giorno incontro una ragazza, mi dice che devo provare questa cosa chiamata “affirmation” – affermazione, asserzione. “Tutto quello che devi fare è prendere un obiettivo e scriverlo 15 volte al giorno in una qualche frase specifica del tipo “ io, Scott Adams”, diventerò un astronauta. E lo fai ogni giorno. Allora sembrerà come se l’universo inizi a spruzzare opportunità. Sembrerà che tutte siano coincidenze..ma il fatto che lo siano o meno non cambia: queste “coincidenze” si presentano.

Subito ecco la mia parte razionale… mi sembrava una terribile perdita di tempo. Non c’è alcuna scienza dietro questo, bla bla bla… ma alla fine mi convince. Soprattutto perchè faceva parte di Mensa.

(Mensa è una associazione internazionale che raccoglie il 2% della popolazione con il più elevato Quoziente Intellettivo). Insomma..non era proprio una stupida.

Bene, l’ho usato.
La prima volta, dissi che sarei diventato un autore di best seller.
Non avevo mai scritto un libro, mai fatto corsi di scrittura. Qualche anno dopo The Dilbert Principle diventa il number one best selling book.

La seconda volta, la usai quando a causa di una disfonia non potei più parlare per 3 anni e mezzo. Non fece altro che ripetermi, “tu Scott parlerai, parlerai perfettamente”. Non credo che ci sia un modo esatto per praticare questa affermazione ma riguarda solo l’impegno e il focus che ci si mette.

Ho iniziato con carta e penna e poi lo facevo in macchina, mentre guidavo. L’ho fatto per 3 anni.

“Buongiorno telespettatori, abbiamo l’onore di avere in studio Scott adams, il famoso cartonista..”

“Buona sera, sono Scott Adams, autore di best seller. Stasera vi racconto di come ho iniziato…”

“Ciao Scott, come ti va? oh, bene! Non so se sai, ma sono diventato un autore di best seller!”

La cosa interessante, è che questo principio ha una base scientifica.

Come scrivono Gazzaley e Rosen in “The distracted Mind” – la mente distratta – Riceviamo ogni giorno milioni di stimoli dall’esterno e ignoriamo la maggior parte di essi.

Ma come decidiamo quello che ci interessa?? Secondo quale principio riusciamo a fare ordine in questo mare magnum di stimoli?

In base al nostro obiettivo. Anche qui c’è una ragione fisiologica evolutiva.

Immagina di essere un uomo/donna primitiva. ti imbatte in un corso d’acqua. Prima di gettatsi a bere, ti ricordi che solitamente intorno ai corsi d’acqua ci sono i giaguari, quindi decidi di nasconderti ed aspettare un segno della loro presenza.

Bene! hai appena fissato un obiettivo.

L’obiettivo “scopri il giaguaro” si basa su ascoltare eventuali rumori nella boscaglia, odori e la tipica maculazione del giaguaro. Questa attività viene innescata dalla corteccia prefrontale, che avverte in ordine di importanza i vari centri dedicati al raggiungimento di questo obiettivo:

  • Chiama L’apparato uditivo: si focalizzerà su fruscii di fogliame o eventuali ruggiti
  • Avverte quello visivo, che andrà alla ricerca del tipico pattern maculato
  • Anche con quello olfattivo è molto preciso: concentrati sul tipico odore di giaguaro!

Questa attività di focalizzazione è un boost per la nostra attenzione e ci dà un notevole vantaggio rispetto alla cosiddetta “attenzione distribuita” che abbiamo quando non sappiamo cosa cercare.

Durante l’attesa, tutti gli altri rumori o odori sono sì percepiti, ma subito ignorati perchè divergono dal tuo scopo: trovare il giaguaro.

Ma cosa significa nella pratica? Che la sola presenza di un obiettivo cambia il modo in cui vediamo il mondo. Che il decidere che cosa vogliamo significa anche stabilire che cosa NON vogliamo. è come vivere con una enorme lente di ingrandimento e vedere il mondo attraverso di essa.

“Davvero hai scritto a te stesso un assegno da 10 milioni di dollari?”
“si, risponde lui – l’ho messo nel portafogli. E ha iniziato a deteriorarsi, deteriorarsi. Ma poco prima del giorno del ringraziamento, ho realizzato che avrei fatto più di 10 milioni con “Scemo e più scemo”.


L’ultima parte del diario – io sono – significa scrivere chi siamo in 3 modi diversi.

Più lo faccio più mi rendo conto che non scrivo solo chi sono, chi penso di essere adesso..ma anche chi voglio essere.

è il mio modo per non perdere mai di vista cosa mi fa sognare, dove voglio andare.

Scott Adams dice sempre che “ i sogni sono fluidi”: qualunque ostacolo si presenti, non dobbiamo far altro che alimentare il torrente e la corrente ci girerà intorno.

io sono – è un piccolo kit per realizzare sogni.

è un assegno da 10 milioni

è una lente di ingrandimento su quello che vogliamo

è l’acqua cristallina che alimenta quel torrente

e tu, chi sei?

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